martedì 2 agosto 2016

Vacanze (Level one)




Tra poco partiremo per le vacanze.

VA-CAN-ZE

Si va beh.


Quest'anno (e pure l'anno prossimo e probabilmente quello dopo ancora) non saranno le classiche vacanze ombrellone-lettino-libro-e-non-fare-una-cippa-fino-a-sera.
Con lui già seienne avevamo acquisito una bella libertà, tanto che negli ultimi due anni avevamo pure noleggiato ben DUE lettini, il che significava non dover fare più i turni in spiaggia per far sgambettare-sfamare-giocare il piccolo di turno bensì sdraiarsi sul lettino e dare indicazioni base tipo gioca-lì-che-c'è-l'ombra, prendi-lo-spruzzino-e-bagna-la-mamma-che-ha-caldo, amoremiobello-non-è-che-andresti-al-bar-a-prendermi-un-caffè-tieni-pure-il-soldino-di-resto.

Eh si, in pratica eravamo passati dal bimbo succhia-energie al bimbo-utile, eravamo giunti al livello successivo, l'evoluzione... e niente, ci siamo ributtati nel tunnel e quest'anno si riparte dal Level 1 (ma porcaputt#*@*!!!!)





Devo preparare i bagagli.
Ho l'ansia da prestazione.
Farei prima a mettere le ruote alla casa.

mercoledì 27 luglio 2016

 "La libertà è il diritto dell'anima di respirare. "
Crescerai e ritroverò man mano i miei spazi.
Ritroverò un po di quella me che avevo già perso in passato e che avevo ritrovato con fatica.
Questo è senza dubbio l'aspetto più difficile.
Mettersi da parte, lasciare tutto in stand-by, per un tempo che pare infinito, e tornare ad essere principalmente mamma.
Tu non lasci spazio a molto altro, sei totalizzante.
Non stai sola a giocare per più di 10 minuti e cerchi spesso il contatto fisico.
Sei così da quando avevi pochi mesi e passavi la giornata attaccata al seno inchiodandomi al divano.
Crescerai.
Crescerai.
Me lo ripeto un po per ricordarmi che questa è solo una fase e che non sarà sempre così.
Crescerai.
Crescerai.
Me lo ripeto per ricordarmi di vivere questo momento con leggerezza e di godermelo, perchè tu, un giorno, davvero crescerai e andrai per la tua strada e forse io allora avrò nostalgia della bambina che sei.
Sono fatta così, io.
Devo farmi questi promemoria per non annegare nei giorni bui e per tentare di ridurre futuri rimpianti.



martedì 26 luglio 2016

Noi (io e lei)

Io e te ci stiamo scoprendo piano piano.
Non è stato facile.
Avevamo un equilibrio e tu hai portato scompiglio, ci ho messo un po ad abituarmi alla nostra nuova vita in quattro.

Sei la figlia femmina che temevo,
sei lo specchio delle mie paure,
sei un riflesso della bambina che sono stata.

Sei un uragano, piena di vitalità e curiosa all' ennesima potenza.
Se tuo fratello mi ha cambiato la vita, posso senza dubbio affermare che tu me l' hai stravolta.

In questo Luglio lento, che tanto temevo, sto vivendo giornate piene fatte solo di NOI. 
Ti sto conoscendo.
Ti sto scoprendo.
Forse, piano piano, ti sto capendo.

Ora mi fai un po meno paura, bimbetta mia.
Ora sento che qualcosa tornerà al suo posto.

Ogni tanto mi scappa un sorriso mentre ti ossevo scoprire il mondo.
Sei così piccola ma nascondi una forza enorme. 
Sembri così sicura e così caparbia.

Ti chiamo e non rispondi
ti dico di fermarti e tu mi fissi per un istante e poi riparti.
Provo a prenderti ma tu vuoi andare via.
E allora resto lì 
finchè tu non torni, perchè torni sempre.
Ed allora appoggi la tua piccola testolina piena di capelli neri sulla mia spalla 
e il respiro lentamente, finalmente, si placa
mentre io sento il tuo odore che si mischia con il mio.
E respiro te,
respiro NOI.


sabato 23 luglio 2016

Così, per dire...

E comunque oggi è il 22 Luglio
Lei tra meno di un mese compirà 1 anno.
UN ANNO.
Ed io sono sopravvissuta.

Nutro interessanti prospettive per il futuro.

giovedì 21 luglio 2016

A chi toccca non se n'grugna!

Lui era calmo e tranquillo
Lei è un uragano

Lui non ha MAI toccato soprammobili, aperto cassetti, bevuto saponi liquidi o ingoiato qualcosa.
Lei ha distrutto una lampada sopravvissuta a tre traslochi (e a Lui), ha assaggiato il detergente intimo, ha aperto TUTTO l'apribile e ha messo in bocca di tutto e di più.

Per Lui ho solo alzato la tv.
per Lei sto rivoluzionando la casa.

Se tanto mi da tanto mi sa che è vera la storia che:
"con il secondo dovrai pagare, questa volta ti è andata solo bene"
oppure quell'altra:
"eeeeh è femmina, le femmine sono così!"
o quell' altra ancora:
"eeeeh ma i secondi sono così!!!"

Insomma, è seconda, è femmina e devo pure pagare pegno per il primogenito che mi è capitato.
Mò son cazzi.



Lei & Lui




lunedì 18 luglio 2016

Sogni di bambini


"Mamma sai, questa notte ho fatto un incubo!!!"
"..e cosa hai sognato, amore?"
" c'era un cattivo che mi scioglieva con il suo raggio laser...sembrava vero, poi mi sono svegliato ed ho capito che era solo un brutto sogno"
"bravo amore, in realtà infatti non esistono i cattivi che ti possono sciogliere con un raggio laser..."
"va beh, ma tanto io avevo un arma"
"ah si? e quale arma avevi?"
"mi mettevo al riparo in un tuo abbraccio"
(Gabriele, 6 anni)


...QUANTO SAREBBE BELLO SE LE ARMI FOSSERO ABBRACCI

giovedì 14 luglio 2016

Fratelli


C'è un legame che nasce quando fai il secondo figlio.
Ed è quello tra fratelli.
Una nuova dinamica che entra a far parte del nucleo famigliare, un nuovo motore che mette in circolo altro amore.
E tu resti lì, a guardare l'evoluzione di questo rapporto prima fatto di curiosità poi di sentimento.
E vedi il tuo bimbo "grande" che si emoziona sentendosi chiamare "tato" per la prima volta, e vedi lei che si illumina appena lui la guarda.
E senti le risate.
E vedi i primi tetntativi di giocare insieme.
E vedi l' amore, lo vedi prendere forma man mano proprio lì, davanti a te, sul tuo tappeto.
Nella tua casa.

 




mercoledì 13 luglio 2016

La fatica di diventare grandi.


E intanto tu stai diventando grande,
Da quando c'è Lei sei cresciuto di colpo.
Sei diventato "il fratello maggiore" , sei diventato "il figlio più grande" e sei quello che a settembre inizierà "la scuola dei grandi".

Ti ho un po perso di vista i primi mesi dopo l'arrivo della sorellina e ho sofferto, Dio quanto ho sofferto.
I primi mesi ho versato un mare di lacrime e molte erano per te.
Mi mancavi.
Come l'aria.
Sentivo che mi stai sfuggendo via.
Tu crescevi ed io ero totalmente assorbita da lei, non riuscivo a dividermi in due.

Pian pianino ci siamo ritagliati qualche spazio, anche grazie alla collaborazione di papà che al sabato ci concedeva un paio d'ore tutte per noi e si attrezzava con il biberon.
In quel periodo ti ho visto sereno e i tuoi disegni a scuola parlavano di noi.
Quando la maestra me li ha mostrati sono scoppiata in un pianto liberatorio e al tempo stesso ho preso consapevolezza di quanto anche tu avessi bisogno di quei momenti insieme.
C'è voluto un po ma alla fine abbiamo entrambi trovato un equilibrio, le maestre ci hanno aiutato e tu hai dimostrato di essere pieno di risorse, è stata una prova per te... diventare fratello maggiore e allo stesso tempo sentire parlare intorno a te della nuova "scuola dei grandi" ti ha destabilizzato. Hai avuto paura di crescere, dicevi di "non essere capace", hai somatizzato la tua ansia per un paio di mesi, ma alla fine ce l' hai fatta, ce l'abbiamo fatta.

Io e te.
Insieme.


Quante lacrime ci hanno colto di sorpresa la sera prima di dormire, quante paure sono affiorate in superficie...e noi parlvamo, parlavamo...non ci stancavamo mai di parlarne e di tirare fuori tutto. Finchè una bella sera, durante la "notte dei racconti" che si teneva proprio nella nuova scuola, dopo un attimo di crisi e agitazione hai affermato tutto contento "mamma sai, mi sa che ce la faccio " che alle mie orecchie è suonato come "mamma sai, mi sa che ce la faccio a crescere"

Il cuore è esploso di gioia, l'anima ha sussultato "certo che ce la fai, amore!!!", la maestra mi ha fatto l' occhiolino.
Ci siamo messi così alle spalle questa prima grande crisi, e ne siamo usciti vincenti.

"ci sono le vostre iniziali, vedi mamma...tu ci sei sempre"
" molto spesso una crisi è tutt'altro che folle
è un eccesso di lucidità
sta finendo la crisi e ogni volta che passa una crisi
resta qualche traccia
infatti ultimamente rido per niente..."

  crisi

L'etimologia di crisi deriva senza dubbio dal verbo greco krino = separare, cernere, in senso più lato, discernere, giudicare, valutare. Nell'uso comune ha assunto un'accezione negativa in quanto vuole significare un peggioramento di una situazione. Se invece riflettiamo sull'etimologia della parola crisi, possiamo coglierne anche una sfumatura positiva, in quanto un momento di crisi cioè di riflessione, di valutazione, di discernimento, può trasformarsi nel presupposto necessario per un miglioramento, per una rinascita, per un rifiorire prossimo.

lunedì 11 luglio 2016

Io, mamma di una femmina.

Ho sempre deisiderato un figlio maschio.
Mi sentivo più "preparata" ad amare un figlio maschio, più predisposta forse.
Il rapporto madre-figlia mi ha sempre fatto paura.
Conflitti, competizione... la mancanza di un modello concreto a cui ispirarmi mi ha probabilmente destabilizzata.
Non lo so nemmeno io.
Al primo giro mi è andata bene, "è un maschiotto" furono le parole dell'ostetrica che, nel giorno del compleanno dell'uomo di casa, ci svelò il sesso del nostro primo figlio.
Lacrime di gioia per lui, che dovette assentarsi un attimo per ricomporsi, lui che forse ci teneva più di me.
Io serena.
Lo sapevo.
Io ero una da figlio maschio. Punto.
Il mio pescetto è stato ed è, un bambino meraviglioso, pacifico, sereno...buono.
Un bimbo "facile" e amorevole.
Abbiamo vissuto per anni in simbiosi, io e lui, costruendo un rapporto speciale. Innamorati l'uno dell'altra tanto da rendere un po geloso il papà.

Al secondo giro il papà desiderava una femmina.
Lui, che si considerava uno da figlio maschio perchè troppo concreto e razionale per capire la mente femminile, aveva negli anni cambiato idea.
Io no.
Io volevo un maschio.
Io ero ancora piena di paure.
Ma, questa volta, sentivo meno convinzione dentro di me, anche se non volevo ammetterlo neppure a me stessa.
Mi resi conto di quando in fondo ci sperassi nel momento in cui mi trovai una mattina in fila in farmacia e mi arrivò sul cellulare l'esito degli esami prenatali che mi avrebbero svelato il sesso ma, cosa più importante, mi avrebbero detto le condizioni di salute del feto esculdendo la possibilità di svariate malattie genetiche.
La connessione era lenta, avevo il cuore in gola, appena la mail si aprì cercai con gli occhi la riga indicante tali esiti ma, prima, mi cadde lo sguardo su una parola...female.
Aspettavo una bambina.
Una femmina.




Scoppiai in lacrime di gioia che divennero sempre più copiose man mano chel'uomo mi leggeva gli esiti delle analisi.
Era una femmina.
E andava tutto bene.

Sarebbe stato tutto diverso, un viaggio nuovo... un modo diverso di essere mamma.
Una figlia femmina che, inveitabilmente, mi avrebbe messa davanti alle mie paure.
Quel giorno, però, abbandonai il pensiero per un po e iniziai a fantasticare di gonnelline, cerchietti e codini.
Era il 14/02/2015, il giorno di San Valentino.






Il mio secondo parto (12/08/2015)

La ddp era 11/08/2015
La ginecologa me l'aveva ridatata alla seconda eco di controllo, inizialmente aveva stabilito che sarebbe stata il 06/08/2015, non che facesse molta differenza, ma speravo prima e trattandosi del secondo figlio speravo mi sorprendesse arrivando in anticipo (in questo modo mi sarei goduta maggiormente la presenza del marito a casa in ferie e mi sarei liberata della pesante pancia estiva).

Martedì 11 agosto 2015, giorno della scadenza.
Alla mattina mi recai alla visita di controllo in ospedale, qualche contrazione era presente da giorni ma nulla che facesse pensare ad un travaglio imminente.
L'ostetrica mi fece un rapido aggiornamento della cartella e un ecografia esterna nel corso della quale mi fece prendere un bello spavento. Avevo riferito di sentire meno movimenti nell ultima settimana (probabilmente dovuti al poco spazio) e inoltre leì trovò "strana" la forma della mia pancia, prominente come un siluro, tutta proiettata in avanti e "vuota" sui fianchi.
Esitò a lungo sul monitor e chiamò il medico di turno a verificare, sosteneva che il liquido amniotico fosse calato e che la forma della pancia fosse dovuto a quello.
Rimasi immobile e senza fiato finchè il medico mi tranquillizzò, l'ostetrica era giovane e inesperta e le tenne una breve lezione sulla lettura dei dati che apparivano sul monitor mentre io riprendevo fiato e cercavo di liberarmi della paura che mi aveva invasa,
A ecografia terminata mi propose la visita facoltativa, io accettai prontamente sperando che potesse smuovere un po la situazione (avevo sentito dire che capitava spesso).
L' ostetrica mi disse che ero pervia 2 dita con utero raccorciato al 50% e mi disse che era un ottima cosa, alla seconda gravidanza.
Lì per lì non dissi nulla, non chiesi... ero ancora troppo spaventata per quello che mi aveva detto poco prima estavo cercando di tenere a bada i pensieri e di concentrarmi sulle parole del medico.

Passai il pomeriggio a fare ricerche in internet e a chiedere alle amiche il giusto significato della definizione "pervia 2 dita", ovviamente lessi e sentii tutto e il contrario di tutto.
La sensazione era che comunque fosse segno positivo per un travaglio rapido, se non immininente.

Arrivò sera, dopo una giornata fiacca e piena di pensieri.
L' uomo si stese sul divando in preda ad un potente mal di testa e così io mi stesi sul letto cercando invano di prendere sonno.
Dopo pochi minuti decisi di raggiungerlo sul divano per proporgli di guardare un po di tv perchè mi aiutasse a rilassarmi, ero insofferente da giorni. Il caldo e la pancia non mi davano tregua.
Lo trovai addormentato, non dissi nulla e mi sdraiai vicino a lui.
Passarono pochissimi minuti, alle 22 in punto una potente ed improvvisa contrazione mi fece alzare di scatto dal divano e svegliò l' uomo.
Passarono esattamente 5 minuti e ne arrivò un altra, potente come la precedente.
Così, da zero a cento in un secondo partì il mio travaglio.

Mandai un sms a mio padre chiedendogli di venire.
Io e l' uomo saremmo andati in ospedale e Pescetto dormiva beato ignaro del fatto che probabilmente quella sarebbe stata la sua ultima notte da figlio unico.

Doccia, borsa, bacio al mio bimbo addormentato che avrei rivisto più grande il giorno sucessivo.
Via verso l'ospedale.
A mezzanotte ero al monitoraggio che diede come esito "contrazioni presenti ma irregolari".
Mi fanno quindi accomodare in corridoio.

STO MALE.

In corridoio mi siedo su una sedia nascosta parzialmente da un vecchio armadietto di metallo al quale mi aggrappo con tutte le mie forze ad ogni contrazione. L'uomo ha mal di testa, un forte mal di testa e non è molto presente. Non mi importa molto, perchè quel dolore è solo mio, mi attraversa e mi toglie il fiato a cadenza regolare.
Sento le voci delle presone in corridoio, vedo un uomo dormire su una sedia e ascolto la telefonata di una signora che avvisa non so chi che il nipote è nato e che lei e il marito aspettano solo di potere entrare a vedere la figlia.
Ogni tanto si girano dalla mia parte, incontro il loro sguardo distratto e mi domando perchè sto facendo il travaglio in un freddo corridoio.
Sono arrabbiata.
Chiedo all' uomo di fare qualcosa, e proprio in quel momento si riaprono le porte e l'ostetrica mi chiama per la visita.
Faccio due passi e mi devo fermare.
"fa molto male?" mi chiede.
"si" biascico con un filo di voce.
Mi siedo sul lettino, davanti a me una dottoressa dal volto inespressivo di cui ho un pesssimo ricordo.
Mi fa la visita e non dice una parola.
Sarà l'ostetrica a sorridermi dicendomi "sei stata bravissima, sei già di 8 cm...stanotte conosceremo Rebecca"
SBAAAAM.
Un colpo al cuore.
Stanotte conoscerò mia figlia.
...
8 cm????? già??? Meno male che le contrazioni erano irregolari...mi son fatta praticamente tutto il travaglio in un cazzo di corridoio seduta su una sedia in mezzo a perfetti sconosciuti.
Mi viene da piangere.

Entriamo in sala parto.
E' l'una di notte.
L'ostetrica che mi accoglie ha un volto rassicurante e una voce gentile.
La stanza del nuovo reparto è molto più accogliente di quella in cui nacque, sei anni prima, il mio Gabriele.
Mi spoglio, infilo la vestaglia e mi stendo sul lettino.
E' lì che voglio stare, ricordo il mio primo e lungo travaglio e ricordo che fu solo sul letto che trovai sollievo dopo 13 ore di dolore.
Inizio a sentire il bisogno di spingere quasi subito.
E' molto differente dalla prima volta, sento di avere il controllo della situazione. Sento le spinte. So cosa devo fare.
Spingo, e ad ogni spinta mi aggrappo al collo dell' uomo che è accanto a me, sempre in preda al forte mal di testa,
L'ostetrica che mi assiste mi visita e mi dice che manca 1cm alla dilatazione completa ma io devo spingere.
Mi dice di assecondare la sensazione ma di spingere piano.
Fa male.
Respiro tra una contrazione e l'altra poi, quando arriva al culmine, urlo dal dolore.
L'ostetrica mi dice di tenere la spinte più lunghe, si vede la testa.
Vedo l' uomo che si sporge e guarda, poi incontro i suoi occhi che si dilatano come a dirmi "è lì...l ho vista..."
Mi sento caricata di nuova energia, capisco che il più è fatto e allora spingo e tengo la spinta più lunga.
Una spinta, due, tre....ECCOLA!!!
Una piccola tesolina rotonda e piena ci capelli esce e resta immobile rivolta verso il basso.
Una spinta, due, tre...ECCOLA la mia bambina.

Sento sollievo, sento spaesamento.

Poi incontro il suo sguardo.
E' piccola, è indifesa...ed è bellissima.
Lei si attacca subito al seno ed io non riesco a smettere di guardarla.

Sono le 2.54.
Nulla sarà più come prima.
Ora siamo in 4, siamo completi.
Benvenuta piccolina.








sabato 9 luglio 2016

Miss cosciotte 2016


Se c'è una cosa di cui non posso proprio lamentarmi è dello svezzamento dei miei figli.
Sia Lui che Lei sono stati sempre una buona forchetta, fin da subito.
Amanti, nei primi mesi, di prosciutto cotto e formaggini e grandi mangiatori di pastasciutta in seguito.
LEI:
10 mesi e un appetito da fare invidia ad un camionista in sosta all'autogrill dopo ore di viaggio.
" ma che ce frega a noi della prova costume..."

venerdì 8 luglio 2016

Di scelte poco consapevoli

Il primo figlio l' ho voluto fortemente.
Il secondo...non lo so.
Lo volevo, ma avevo paura.
Non lo volevo ma temevo avrei avuto il rimpianto.

L' uomo di casa non lo voleva.
Per anni avevo provato, di tanto in tanto, a fargli cambiare idea...a volte con convinzione, altre meno.
Fatto sta che quando mi ero ormai messa l'anima in pace, quando ero quasi certa che Pescetto sarebbe stato figlio unico, quando già avevo detto alle amiche bi-mamme che forse io "mi sarei fermata lì e che forse mi andava anche bene..che ero soddisfatta e tranquilla e la mia vita mi piaceva così"....l' uomo mi spiazza dicendosi finalmente convinto di desiderare un fratellino o una sorellina per pescetto.

Detto fatto.
Come la prima volta resto incinta prima-di-subito.

PA NI CO

Il momento non era tra i migliori, avevo appena accettato un lavoro per il periodo natalizio e mi ero recentemente resa conto che forse il desiderio di una seconda gravidanza era scemato lentamente nel tentativo di convincere l'uomo e nel tempo.

La gravidanza è stata molto diversa dalla precedente.
Ho goduto meno della pancia, non ho dialogato con lei perchè c'era lui da seguire e una vita che correva in avanti.
I mesi sono passati, prima veloci poi sempre più lenti.
Ho odiato la pancia nei mesi estivi, mi sentivo soffocare.
Ho trascorso mesi pesantissimi, altro che "riposati ora che poi non dormi più"  (tutte ce lo siamo sentite dire, da un parente, una amica, il fruttivendolo...il mondo è pieno di gente simpatica e con un gran senso dell'umorismo).

Ho passato i nove mesi con la paura del parto, perchè al secondo giro sai già a cosa andrai incontro, non sei più inconsapevole...non puoi illuderti dicendoti che forse non sarà poi così doloroso.
Ho passato i nove mesi chiedendomi se avessi fatto la scelta giusta, perchè sapevo che tutto sarebbe stato rivoluzionato.
Ho avuto paura, molta paura.
E sono arrivati gli attacchi d'ansia a farmi compagnia.



Il 12/08/2015 è nata Lei, così diversa da Lui, così complicata.
Mi avevano detto che con il secondo sarebbe stato più difficile a livello organizzativo ma molto più facile sotto tanti altri aspetti.
Mi avevano detto che con il secondo avrei avuto meno paure.
Me ne avevano dette di cose, ma la realtà è che finchè non ti ci ritrovi è impossibile fare programmi e tirare conclusioni.
La realtà è che sto facendo tanta fatica.
Forse più della volta precedente.
Ma i mesi passano e piano piano sto cercando di capirla questa bimbetta tutta pepe che non sta mai ferma e che ha costantemente bisogno della presenza di qualcuno, che mi è cresciuta attaccata al seno e tra le braccia, che è peggio di una cozza attaccata allo scoglio ma ha un visino così dolce, quando sorride e arriccia il nasino, che alla fine tutto passa e anche la stanchezza si fa più lieve.



giovedì 7 luglio 2016

Certe notti...

E poi da circa mezz'ora stai cullando tua figlia danzando a piedi nudi nella stanza sulle note di "knocking on heaven doors" proveniente dal piano bar sotto casa che ha inaugurato la stagione estiva.
Il momento ha un che di magico.
Respiri il profumo della pelle della tua bambina, nella penombra scorgi la forma della sua piccola testolina rotonda e pensi che sia meraviglioso che lei si abbandoni a te così fiduciosa e rilassata.
Il suo respiro si fa leggero, la manina allenta la presa ...capisci che è giunto il momento di adagiarla nel suo lettino.
Ma...accidentalmente pesti un piccolissimo maledetto pezzo di lego e ti è impossibile soffocare il grido di dolore misto a imprecazione che nasce dal profondo e in un attimo affiora in superficie
senza possibilità di controllo.

Ed eccola la tua bambina...
sveglia, sveglissima e anche piuttosto incazzata.
Tutto da rifare.
Se non è mammitudine questa...


memento:
*far riordinare la stanza al seienne prima di sera
* ricordare che camminare scalza comporta dei rischi.
* fanculo al piano bar

‪#‎lamammitudine‬ ‪#‎ahichedolor‬

Chi sono (?)

Ero una brava madre.
Quando avevo un figlio solo.

Ora non so manco chi sono.
...
 

Mi son persa nella confusione in casa, nei panni da stirare, nelle pappine lanciate sul muro e impiastricciate tra i capelli.

Mi sono persa da qualche parte, e aspetto di ritrovarmi.

Nel frattempo mi crogiolo nella mia "mammitudine", tra giorni buoni e altri meno buoni, tra notti buone e altre... machevelodicoafare.
Inizio da qui, perchè pare che scrivere sia terapeutico e l' analista costa troppo.